Il posto in cui si prendono le decisioni più importanti e definitive. Il luogo in cui si preparano i discorsi migliori o vengono alla mente le parole giuste, quando è troppo tardi per dirle. Sotto la doccia ci si innamora, si canta, si soffre, spesso si piange, si sorride ricordando o progettando.
Uno dei luoghi più intimi della casa, quello in cui, spogliati di ogni orpello, ci concediamo il lusso del relax, tra vapori caldi e profumi familiari. Indispensabile al mattino per cominciare la giornata, fondamentale di sera per aprire le vie sensoriali del riposo, la doccia, specie se installata da Docciatime, è un elemento dell’arredamento bagno che non può mancare in nessuna abitazione.
Ma non è sempre stato così. E allora scopriamo insieme come, dove, quando e perché è nata la doccia!
La storia della doccia, dalle origini alla modernità
L’abitudine a lavarsi all’interno di uno spazio predisposto risale all’antica Grecia, ma anche all’antico Egitto. Queste civiltà associavano la pratica della doccia alla purificazione dell’anima e non all’igiene del corpo. La discesa dell’acqua, dalla testa ai piedi, diventava un vero e proprio rituale dal valore simbolico. L’acqua lavava via i peccati, consentendo all’anima di ritrovare la sua purezza.
Il concetto moderno di doccia, invece, risale al XIX secolo ed esattamente ad un bizzarro apparecchio inventato da William Feetham intorno al 1810. Un meccanismo innovativo, attraverso il quale una pompa riusciva a sollevare l’acqua da un serbatoio posto alla base verso un altro contenitore posto in alto. Una struttura li teneva uniti e una leva controllava l’uscita dell’acqua, che tornava a confluire nel serbatoio in basso e veniva riutilizzata.
L’invenzione della doccia viene attribuita al dottor Merry Delabost, medico della prigione Bonne-Nouvelle di Rouen. La novità fu introdotta per garantire un’igiene migliore ai prigionieri. Le prime docce erano ovviamente collettive: nulla a che vedere con la privacy odierna! Ad essere individuale era solo il flusso d’acqua.
Da idea a regola: nel 1879 l’esercito prussiano rese la doccia obbligatoria per i soldati e installò docce comuni nelle baracche. Fu una sorta di via libera per l’introduzione della doccia nelle abitazioni: si ridusse il dispendio di acqua e diminuirono di conseguenza anche le malattie infettive, con l’aumento dell’igiene personale.
L’evoluzione dell’arredo bagno nel corso della storia ha reso possibile lo sviluppo del box doccia, in numerose varianti sempre più sofisticate, accessibili a tutti secondo le diverse esigenze, incentrate sul benessere e sul concetto di recupero degli spazi, obiettivi fondamentali di Docciatime.
Quando ancora non esistevano le “canaline”, in mancanza di spazio, in casa si creava una doccia collegando il lavabo con un vaso sanitario, ponendo lo scarico al centro della stanza e sistemando una tenda in modo da evitare di spargere schizzi d’acqua in ogni dove.
Spazi e materiali: la scelta della doccia
La storia della doccia è una storia di adattamento e versatilità. Più di tanti elementi domestici il box doccia ha conosciuto un’importante evoluzione tecnica, con l’introduzione di nuovi materiali per la realizzazione dei piatti.
Per mantenere nel tempo la sua efficacia e non essere costretti a ricorrere ad una frequente manutenzione, la doccia deve essere installata tenendo conto del contesto e selezionando con cura gli elementi che andranno a comporre il “sistema di lavaggio”.
Nuove forme, nuove dimensioni, nuove soluzioni funzionali ed esteticamente impeccabili. Oggi la doccia non è solo un momento della giornata dedicato ad una veloce e corretta igiene del corpo, ma una vera e propria parentesi di relax, da ritagliarsi in mezzo allo stress quotidiano.
Secondo i sondaggi, la doccia è preferita alla vasca per praticità e velocità di utilizzo. Gli italiani poi amano particolarmente le docce enormi e multi-funzione con elementi che incorporano le nuove tecnologie.
Docce hi-tech, radio e cromoterapia
Il bagno di vapore che facciamo sotto la doccia è un momento di rigenerazione totale: dilata i pori, idrata l’epidermide, depura, nutre e decongestiona le vie respiratorie. La circolazione ne esce migliorata, attraverso il ripristino del tono muscolare. Scioglie il blocco di tensione che si accumula a livello cervicale e rilassa testa e corpo.
E allora ecco l’introduzione di soffioni per la doccia sempre più grandi, per sentirsi completamente coccolati dal getto d’acqua, a 360°. All’acqua poi si accompagnano luci e suoni. La cromoterapia, ad esempio, utilizza solitamente dei led integrati all’interno del soffione: il getto d’acqua si trasforma in un flusso di luce e colore, basato su precise scelte cromatiche, elaborate da un software o selezionate dall’utente.
Radio, aromaterapia, getti multi-zona, sauna, bagno turco. Le possibilità introdotte dalle nuove docce sono infinite e le novità sono all’ordine del giorno. Da semplice strumento per l’igiene personale ad elemento d’arredo che va studiato in ogni minimo particolare: posizione, materiali, forma, dimensione, stile. Perché la doccia racconta quello che siamo, ma soprattutto quello che vorremmo essere, quello che sogniamo ad occhi chiusi, dopo un’estenuante giornata di lavoro, quando l’acqua calda ci corre sulla schiena e tutto il mondo si ferma dietro i vetri appannati.
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